venerdì 18 aprile 2008

LA CONSIGNA Y EL MILAGRO - La Convocazione e il Miracolo

POESIE DI JULIO CESAR AGUILAR - Messico
Traduzione di: traduzioni.raffa@gmail.com

EN EL UMBRAL
Cuál es la puerta
aguardando la sombra del que soy,
del que he sido siempre yéndose
a los tantos vientos cardinales
como el que —brizna, polen ciego—
anhela vislumbrar algún indicio
de una flor cualquiera, señal
donde se funde el venidero reino.
Digo puerta y acaso sea una ventana
rota, un pedazo de vidrio,
un vacío por el que la luz se filtre,
cárcel que abolirá sus hierros
cuando decida el fuego del hombre:
amigo mío que a veces soy
y que dentro de mí se esconde,
amigo que me dará su voz, manantial
de canto, luz y llave
desmintiendo los ilusorios muros
de la prisión donde ya no vivo
porque muerto estoy y no sé desde cuándo.


SULLA SOGLIA

Quale è la porta
aspettando l'ombra che sono
dalla quale sono sempre fuggito
dai tanti venti cardinali
come quello che – brina, polvere compatta -
anela intravedere qualche indizio
di un fiore qualunque, segnale
dove si fonde il futuro regno.
Dico porta ma magari una finestra
rotta, un pezzo di vetro,
un vuoto attraverso il quale filtra la luce,
prigione che toglierà le sue inferriate
quando si deciderà il fuoco dell'uomo:
amico mio che a volte sono
e che dentro di me si nasconde,
amico che mi darà la sua voce, sorgente
di canto, luce e chiave
smentendo pareti illusorie
della prigione dove non vivo
perché sono morto e non lo so da quando.


PRESAGIO
Tú pretenderás saber la verdad
del mundo que nace en ti mismo
mirarás al cielo entonces
y es nada lo que verás
andarás luego como un loco
y la vida te será ajena
tocarás mil puertas
y nadie ha de abrirlas
hasta cuando calcines en tu mirada
a ese Sol Ciego
que con tu muerte
se alumbrará.


PRESAGIO

Tu pretenderai di sapere la verità
del mondo che nasce dentro di te
guarderai quindi il cielo
e non vedrai nulla
proseguirai quindi come un pazza
e la vita di sembrerà estranea
busserai a mille porte
e nessuno le aprirà
fino a quando calcinerai nel tuo sguardo
questo Sole Cieco
che alla tua morte
si illuminerà.

PAISAJE INTERIOR
Asciendo a la cumbre…
Y miro con más claridad
el fuego de las estrellas.
No me sorprendo:
a mis oídos arriban
lejanos murmullos, balbuceos
intentando decir lo indecible:
la alegría
empieza a brillar.
Subo más alto.
En los límites inagotables
de la cumbre
escucho, guiando a mi anhelo,
¿la voz de Dios?


PAESAGGIO INTERIORE

Salgo alla cima…
E guardo con più chiarezza
il fuoco delle stelle.
Non mi sorprendo:
alle mie orecchie arrivano
mormorii lontani, balbuzie
che cercando di dire qualcosa di idecibile
°°°°°°l’allegria
inizia a brillare.
Salgo ancora più in alto
Nei limiti irraggiungibili
°°°°della cima
ascolto, guidando il mio desiderio,
la voce di Dio?

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